Informazioni preliminari esercizio 2021 - Avvio programma di acquisto azioni proprie
Vendite cemento: 31,2 milioni di tonnellate (+6,7%); vendite calcestruzzo preconfezionato: 12,1 milioni di metri cubi (+3,4%)
Fatturato consolidato pari a 3.445,6 milioni, in miglioramento rispetto al 2020 (3.222,4 milioni), più evidente a cambi e perimetro costanti (+8,9%)
Dati consolidati | 2021 | 2020 | % 21/20 | |
Vendite di cemento | t/000 | 31.202 | 29.250 | +6,7% |
Vendite di calcestruzzo | m3/000 | 12.141 | 11.743 | +3,4% |
Ricavi netti | €/m | 3.446 | 3.222 | +6,9% |
Dic 21 | Dic 20 | Var. | ||
Posizione finanziaria netta | €/m | 231 | (242) | 473 |
Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem SpA si è riunito in data odierna per l’esame dei dati preliminari relativi all’esercizio appena trascorso.
Nel corso del 2021, i volumi di vendita realizzati dal gruppo hanno superato il livello raggiunto nel precedente esercizio, grazie ai progressi registrati in Italia, Stati Uniti ed Europa Orientale, favoriti dalla solidità della domanda interna e degli investimenti in costruzioni, oltre che dalle condizioni meteo nel complesso favorevoli. Tali andamenti hanno decisamente compensato la debolezza registrata in Germania, sulla quale ha inciso il clima sfavorevole, soprattutto nel periodo estivo.
Dopo un primo semestre in decisa ripresa, grazie al miglioramento del quadro epidemiologico e la conseguente attenuazione delle restrizioni, l’economia mondiale ha rallentato il ritmo espansivo nel corso del terzo trimestre, a causa dell’incremento dei contagi dovuto alla diffusione della variante Delta e delle tensioni emerse nelle catene di approvvigionamento globali, in particolare materie prime e semiconduttori. Tali dinamiche hanno colpito sia le maggiori economie avanzate, ad esclusione dell’area euro, sia i paesi emergenti. A partire dal mese di novembre, la diffusione della variante Omicron, principalmente in Europa e Stati Uniti, ha causato nuovamente una rapida crescita dei contagi ma, grazie al contributo delle campagne di vaccinazione, il numero dei pazienti ricoverati è rimasto sotto controllo. Per il quarto trimestre, gli indicatori più recenti mostrano diffusi segnali di ripresa nelle economie avanzate, sia nell’attività manifatturiera che nel settore dei servizi, mentre nei paesi emergenti la ripresa appare più debole, soprattutto nella manifattura. In tale contesto, il prodotto mondiale è atteso in crescita del 5,9% nel 2021 mentre gli scambi commerciali dovrebbero aumentare del 9,3%.
In Stati Uniti d’America, l’economia è cresciuta a un ritmo sostenuto nel corso del primo semestre, grazie ai progressi della campagna di vaccinazione e al supporto delle misure fiscali varate dal Governo. Tuttavia, la congiuntura si è raffreddata durante i mesi estivi a causa della nuova impennata dei contagi e delle strozzature nelle catene produttive, che hanno pesato sul comparto manifatturiero, automotive in particolare. Contestualmente, l’inflazione ha ripreso a crescere, raggiungendo in dicembre il livello più alto dagli anni Ottanta, spinta dai rincari energetici e degli affitti.
Nei paesi dell’area euro, dopo due trimestri di robusta espansione, l’attività economica ha decisamente rallentato nell’ultima parte del 2021, a causa dell’incremento dei contagi dovuto alla diffusione della variante Omicron, e della conseguente reintroduzione di restrizioni gradualmente più stringenti, oltre alle perduranti strozzature dal lato dell’offerta che hanno frenato la produzione manifatturiera. In tale contesto, il PIL è previsto crescere del 5,2% nel 2021, ancora inferiore ai livelli pre-pandemici. L’inflazione, in dicembre, ha toccato il valore più elevato dall’avvio dell’Unione Monetaria Europea (+5,0%), sospinta principalmente dalla componente energia.
In Italia, l’espansione del PIL si è confermata robusta anche nel trimestre estivo (+2,6%), sostenuta principalmente dai consumi interni. Nell’ultimo trimestre, tuttavia, con la recrudescenza della pandemia, in aggiunta alle difficoltà di approvvigionamento delle imprese, l’attività economica ha rallentato, sia nella manifattura che nei servizi. Anche la produzione industriale ha risentito delle carenze di materie prime ed input intermedi, attenuando il suo ritmo di crescita.
Per quanto riguarda le principali economie emergenti, in Cina la crescita economica del terzo trimestre ha segnato il passo, penalizzata dalla flessione del settore immobiliare e dall’insorgere di ulteriori focolai di Covid-19 che hanno provocato nuove interruzioni nelle catene globali di fornitura. In Brasile e Russia, la forte domanda internazionale di materie prime e idrocarburi ha sostenuto l’espansione del PIL.
In chiusura d’anno, i corsi petroliferi, superate le pressioni ribassiste successive alla scoperta della variante Omicron, hanno mostrato decisi segnali di ripresa, raggiungendo gli 80 dollari al barile. Il prezzo del gas naturale si è confermato molto elevato in Europa, sospinto dalle tensioni con la Russia e dalla forte domanda per la produzione di energia elettrica.
In novembre, la Federal Reserve, tenendo in conto i propri obiettivi di inflazione e livello occupazionale, ha dato il via al programma di tapering, mentre la BCE, considerando l’elevata incertezza, ha ribadito la necessità di mantenere un orientamento accomodante ma flessibile e di seguire con attenzione l’evoluzione del quadro macroeconomico. Il forte aumento della dinamica dei prezzi ha indotto, invece, le banche centrali di Brasile, Messico e Russia al rialzo dei tassi di interesse.
Le vendite di cemento del gruppo hanno raggiunto i 31,2 milioni di tonnellate, in netta crescita (+6,7%) rispetto all’esercizio 2020. Le produzioni di calcestruzzo preconfezionato, attestatesi a 12,1 milioni di metri cubi, sono risultate anch’esse in aumento rispetto ai volumi dell’anno scorso (+3,4%). Il fatturato consolidato dell’esercizio è passato da 3.222,4 a 3.445,6 milioni. Non ci sono state variazioni di perimetro mentre le variazioni dei tassi di cambio, dovute principalmente alla svalutazione del rublo, della hryvnia ucraina e del dollaro, hanno avuto un impatto complessivamente sfavorevole di 62,7 milioni. Pertanto, a cambi costanti l’aumento del fatturato sarebbe stato di 8,9%.
La posizione finanziaria netta a fine 2021, comprese le attività finanziarie a lungo termine, risulta positiva e ammonta a 231,1 milioni (era negativa per 241,6 milioni a fine 2020).
Italia
Dopo il recupero realizzato nei primi sei mesi dell’anno, lo sviluppo dell’attività economica è proseguito anche nel corso del terzo trimestre (+2,6%), sostenuto prevalentemente dall’ espansione dei consumi delle famiglie e, in misura minore, dal rafforzamento della produzione industriale. Il miglioramento del quadro epidemiologico ed i progressi della campagna di vaccinazione hanno permesso l’allentamento di gran parte delle restrizioni e quindi una ripresa anche nel settore dei servizi, in particolare commercio al dettaglio e turismo. Le esportazioni, beneficiando della solidità del commercio internazionale, hanno continuato a crescere anche nel terzo trimestre. Sulla base delle stime più recenti, tuttavia, negli ultimi mesi del 2021 il PIL avrebbe decelerato, sia nella manifattura che nei servizi, a causa dell’impatto sui consumi della recrudescenza dei contagi, portati dalla diffusione della variante Omicron, oltre alle difficoltà di approvvigionamento di materie prime e prodotti intermedi. Per l’intero anno 2021, il PIL è previsto espandersi del 6,5% mentre il tasso di inflazione, spinto al rialzo dal rincaro dei beni energetici, dovrebbe attestarsi al +1,9%.
Nel 2021 gli investimenti in costruzioni sono cresciuti ad un ritmo sostenuto, grazie ad importanti misure messe in campo dal Governo, come il Superbonus 110%, ed alle opportunità offerte in prospettiva dal PNRR. L’aumento degli investimenti (+17,6% rispetto al 2020) è stata trainato dal comparto del rinnovo residenziale e dal contributo positivo delle nuove opere pubbliche. Tuttavia, la ripresa è stata significativamente impattata dalle carenze e dal forte rincaro delle materie prime.
Le nostre vendite di leganti idraulici e clinker, in netto progresso nei primi sei mesi dell’anno, hanno mantenuto un andamento positivo anche nel secondo semestre, grazie alla solidità della domanda interna e al clima mite. I prezzi medi di vendita, nel complesso dell’anno, hanno mostrato un andamento positivo. Il settore del calcestruzzo preconfezionato ha chiuso l’anno in deciso avanzamento, con prezzi anch’essi in rialzo.
Nel complesso il fatturato delle attività italiane si è attestato a 604,7 milioni, pari al +20,7% rispetto al 2020.
Europa Centrale
La Germania, anche durante i mesi estivi, ha proseguito nel suo andamento economico positivo ma meno brillante rispetto ai principali partner della UE. Il nuovo aumento dei contagi a partire dal mese di ottobre, e la conseguente imposizione di maggiori restrizioni, hanno rallentato la ripresa dei consumi interni nell’ultimo trimestre. Nonostante gli ordinativi abbiano raggiunto livelli elevati, spinti dalla forte ripresa della domanda globale, la produzione industriale, particolarmente nel comparto automotive, è prevista in leggera diminuzione nel 2021, penalizzata dalla carenza di materie prime e semiconduttori. In un contesto caratterizzato dal rallentamento degli investimenti delle imprese, diretta conseguenza della debolezza della produzione industriale, gli investimenti in costruzioni hanno mostrato un andamento stabile, sostenuti dalla buona attività nel comparto residenziale. Le previsioni più recenti indicano un progresso del PIL pari al 2,7% per l’intero esercizio. L’inflazione, invece, è stimata al 2,9% a causa del caro energia.
Le nostre spedizioni di leganti idraulici, dopo una prima parte del 2021 in leggera flessione, hanno confermato l’andamento debole anche nel corso del secondo semestre, penalizzate dal clima sfavorevole e dalle incertezze legate all’incremento dei contagi nell’ultimo trimestre. I prezzi medi di vendita, invece, hanno mostrato una variazione favorevole. In tale contesto, anche il settore del calcestruzzo preconfezionato ha chiuso con una produzione in flessione rispetto al 2020 e prezzi in leggero rafforzamento.
A fine 2021, il fatturato complessivo ha così raggiunto i 708,1 milioni, in diminuzione del 1,2%, rispetto ai 717,0 milioni del 2020.
In Lussemburgo e Paesi Bassi, le nostre consegne di cemento, dopo un robusto primo semestre, hanno mostrato un leggero rallentamento nel corso della seconda parte dell’anno, chiudendo il 2021 comunque in buon progresso, con prezzi di vendita in rialzo. Il settore del calcestruzzo preconfezionato, nonostante un quarto trimestre in recupero, ha registrato un andamento leggermente negativo, associato a prezzi di vendita in miglioramento.
Il fatturato complessivo nel 2021 è stato pari a 201,1 milioni, in aumento (+4,9%) rispetto ai 191,7 milioni dell’esercizio precedente.
Europa Orientale
In Polonia, nonostante un quadro epidemiologico ancora incerto, l’attività economica ha registrato un andamento positivo nel corso del primo semestre, seguito da un trimestre estivo in crescita, grazie alla ripresa della domanda interna, favorita a sua volta dal miglioramento della fiducia dei consumatori e dall’allentamento delle restrizioni. Oltre al recupero dei consumi, anche la produzione industriale è risultata in progresso, nonostante i rallentamenti delle catene di fornitura. L’aumento dei prezzi dell’energia e le strozzature dell’offerta hanno spinto al rialzo l’inflazione. In tale contesto, secondo le stime più recenti, l’espansione economica dovrebbe registrare un ritmo sostenuto nel 2021 (+5,1%). Il settore delle costruzioni ha mantenuto una certa stabilità nel complesso dell’anno, grazie alla solidità della domanda residenziale e degli investimenti in infrastrutture, mentre il settore commerciale si è confermato debole. Tali dinamiche si sono riflesse sui nostri volumi di vendita di cemento che, dopo un primo semestre debole, hanno mostrato buoni spunti nella seconda parte del 2021, chiudendo l’anno in avanzamento. Il livello medio dei prezzi di vendita, in valuta locale, è risultato anch’esso in miglioramento. L’attività di produzione di calcestruzzo preconfezionato ha registrato un progresso ancora più evidente, ma con prezzi di vendita, espressi in valuta locale, in arretramento.
I trend di mercato sopra descritti hanno portato ad un fatturato in euro di 126,4 milioni, in miglioramento del 7,3% rispetto ai 117,8 milioni del 2020. Occorre ricordare che l’indebolimento dello zloty (-2,8%) ha comportato un effetto cambio negativo: a parità di cambio il fatturato sarebbe aumentato del 10,3%.
In Repubblica Ceca, il miglioramento del quadro epidemiologico nel corso del secondo trimestre ha permesso l’allentamento delle misure restrittive, rilanciando l’attività economica, in particolare nel settore dei servizi. Tuttavia, il nuovo e rapido aumento dei contagi nel mese di novembre ha reso necessaria l’imposizione di nuove restrizioni principalmente rivolte al settore dell’ospitalità. Nonostante la forte domanda globale, la produzione industriale e le esportazioni, particolarmente del comparto automotive, hanno rallentato a causa della perdurante carenza di semiconduttori. Sulla base di tali dinamiche, il PIL per l’anno 2021 è stimato in aumento del 3,8%, con l’inflazione prevista al 2,7%. Gli investimenti in costruzioni hanno mostrato una certa stabilità: il positivo andamento del comparto residenziale è stato bilanciato dalla debolezza del settore commerciale, mentre per le infrastrutture non si prevedono variazioni di rilievo.
Le vendite di cemento, dopo un primo semestre in progresso, hanno confermato l’andamento positivo anche nella seconda parte dell’anno, chiudendo il 2021 in deciso avanzamento rispetto al 2020. I prezzi medi di vendita, espressi in valuta locale, sono risultati in rialzo. Il settore del calcestruzzo preconfezionato, comprendente la Slovacchia, ha fatto registrare livelli di produzione in leggero progresso; anche l’effetto prezzi è stato favorevole.
I ricavi netti consolidati, sui quali ha impattato l’apprezzamento della corona ceca (+3,1%), si sono attestati a 177,5 milioni, in crescita del 11,3% rispetto al 2020. A parità di cambio il giro d’affari sarebbe aumentato del 8,3%.
In Ucraina, l’attività economica è cresciuta ad un ritmo più debole nel corso del terzo trimestre, in un contesto di generale rallentamento: l’evoluzione dei consumi interni, degli investimenti e delle esportazioni ha perso vigore, mentre la spesa pubblica si è contratta. Nel quarto trimestre, in un quadro di evidente incertezza, dovuto in larga parte alle tensioni al confine con la Russia ed ai ritardi nella campagna di vaccinazione, la fiducia dei consumatori è peggiorata, influenzando negativamente i consumi interni, mentre la produzione industriale è risultata debole in ottobre e novembre. Per l’intero 2021, il PIL dovrebbe crescere del 3,5% e l’inflazione, alimentata sia dalle dinamiche del commercio globale sia dalla ripresa della domanda interna, è prevista attestarsi a un livello elevato (+9,5%).
La ripresa nel settore delle costruzioni, favorita dagli stimoli governativi, e l’imposizione di dazi sulle importazioni provenienti dalla Turchia, hanno spinto al rialzo le nostre vendite di cemento per l’intero 2021. I prezzi di vendita, in valuta locale, negativi nei primi sei mesi dell’anno, sono cresciuti durante il secondo semestre, al traino dell’inflazione. Le produzioni di calcestruzzo preconfezionato hanno mostrato una ancor più evidente crescita, con prezzi di vendita anch’essi in rialzo.
I ricavi di vendita si sono attestati a 127,0 milioni, in crescita rispetto ai 116,1 milioni raggiunti nel 2020 (+9,4%). La perdita di valore della valuta locale (-4,6%) ha impattato negativamente sulla traduzione del fatturato in euro; a parità di cambio il giro d’affari sarebbe aumentato del 14,4%.
In Russia, grazie al rafforzamento della domanda interna, la ripresa dell’economia si è confermata anche nel secondo semestre, al netto di alcuni segnali di rallentamento registrati nel terzo trimestre ed un quadro epidemiologico ancora molto incerto, a causa del basso tasso di vaccinazione.
La ripresa dell’attività economica su scala globale, oltre all’aumento dei prezzi degli idrocarburi e delle materie prime, ha avuto un impatto positivo sulle esportazioni. Tuttavia, l’incremento della domanda e il caro energia, hanno spinto al rialzo l’inflazione, portando ad un inasprimento della politica monetaria da parte della Banca Centrale. Per l’intero anno 2021, il PIL è previsto in crescita del 4,5%, mentre l’inflazione dovrebbe attestarsi al 5,9%. In tale contesto, lo stimolo fiscale governativo volto a finanziare l’ammodernamento delle infrastrutture ha sostenuto l’attività nel settore delle costruzioni.
Le vendite di cemento, dopo un primo semestre in netto progresso, hanno proseguito con una certa costanza nella seconda parte dell’anno, grazie alla solidità della domanda ed al clima ancora favorevole, chiudendo il 2021 in chiaro miglioramento rispetto all’esercizio precedente. I prezzi di vendita unitari, in valuta locale, hanno mostrato una variazione positiva. La crescente domanda di idrocarburi su scala globale ha avuto un impatto favorevole sulla produzione dei cementi speciali ‘oil-well’, che ha superato decisamente il livello raggiunto a fine 2020.
Nel 2021 i ricavi netti si sono attestati a 207,4 milioni, in aumento rispetto ai 195,8 milioni del precedente esercizio (+5,9%). L’indebolimento del rublo (-5,4%) ha avuto un impatto negativo sulla traduzione in euro del fatturato; a cambi costanti, i ricavi sarebbero aumentati del 11,6%.
Stati Uniti d’America
Alla crescita dell’attività economica rilevata nel corso del primo semestre, grazie alla dinamica positiva dei consumi ed al contributo dell’American Rescue Plan, è seguito un rallentamento nel corso del terzo trimestre, dovuto al peggioramento del quadro epidemiologico ed alle interruzioni delle catene di approvvigionamento. Nell’ultimo trimestre, invece, l’attività dovrebbe aver riaccelerato, grazie alla ripresa dei consumi e della produzione industriale. A causa dei rincari dei fattori energetici e delle componenti legate agli autoveicoli ed agli affitti, l’inflazione è aumentata significativamente nella seconda metà del 2021, toccando il valore massimo dagli anni Ottanta. Le più recenti stime indicano che la crescita del PIL sarà pari al 5,6% nel 2021, mentre l’inflazione dovrebbe attestarsi al 4,3%. Gli investimenti in costruzioni sono previsti in aumento sull’anno precedente, grazie alla solidità del comparto residenziale, al netto del contributo negativo delle infrastrutture e del comparto commerciale.
Le nostre vendite di leganti idraulici, grazie alla solidità della domanda ed a condizioni climatiche nel complesso favorevoli, specialmente nel corso del quarto trimestre, hanno confermato il progresso già rilevato nel primo semestre, chiudendo il 2021 in modo soddisfacente. La produzione di calcestruzzo preconfezionato, presente principalmente in Texas, nonostante un parziale recupero nel corso del terzo trimestre, ha mostrato una certa debolezza chiudendo al di sotto del livello raggiunto l’esercizio precedente. I prezzi di vendita, in valuta locale, hanno mostrato un buon rialzo nel cemento, mentre nel calcestruzzo l’aumento è stato meno evidente.
Il fatturato complessivo si è attestato a 1.329,6 milioni, in aumento (+5,5%) rispetto ai 1.260,6 milioni del 2020. Il deprezzamento del dollaro (-3,5%), più evidente nella prima parte dell’anno, ha avuto un impatto negativo sulla traduzione dei risultati in euro; a parità di cambio i ricavi netti sarebbero cresciuti del 9,2%.
Messico (valutazione al patrimonio netto)
L’attività economica, dopo essersi rafforzata nel corso del primo semestre, ha rallentato il ritmo espansivo nel terzo trimestre, influenzata dal quadro epidemiologico ancora incerto, dalla rallentata campagna di vaccinazione e dalle interruzioni delle catene globali di fornitura, che hanno frenato la produzione industriale. Tuttavia, grazie alla solidità dell’economia statunitense e al continuo flusso delle rimesse inviate dai migranti, le esportazioni e i consumi interni hanno mostrato un deciso recupero. Nel 2021, l’attività economica è cresciuta sia nel comparto agricolo che in quello manifatturiero, mentre nel settore dei servizi la ripresa è stata parziale. Per esempio il turismo, fonte primaria di reddito in molti Stati, risulta ancora molto penalizzato rispetto ai livelli pre-pandemici. A partire dal terzo trimestre l’inflazione è aumentata significativamente, a causa delle interruzioni delle catene di fornitura e delle pressioni al rialzo dei fattori energetici. Dopo aver ridotto, nel 2020, i tassi di interesse e fornito ampia liquidità al fine di sostenere la ripresa economica, a partire dal mese di agosto 2021 la Banca Centrale ha gradualmente aumentato i tassi di interesse, con l’obiettivo di frenare le pressioni inflazionistiche. In tale contesto, lo sviluppo del PIL nel 2021 è atteso al +5,3%, mentre l’inflazione è prevista al 5,4%.
Le vendite della collegata Corporación Moctezuma, dopo un primo semestre particolarmente solido, hanno mostrato una marginale debolezza nella seconda parte dell’anno, a causa di un rallentamento dell’attività nel comparto edile, chiudendo l’anno comunque in deciso progresso rispetto al 2020. I prezzi, in valuta locale, si sono anch’essi confermati positivi. Le vendite di calcestruzzo preconfezionato hanno mostrato un andamento favorevole, a prezzi stabili (espressi in valuta locale).
Con riferimento al 100% della collegata, nel 2021 il fatturato ha raggiunto i 661,6 milioni, in aumento del 15,3% sull’esercizio precedente. L’apprezzamento del peso messicano (+2,2%) ha impattato favorevolmente sulla traduzione dei risultati in euro: a parità del tasso di cambio il fatturato sarebbe aumentato del 12,8%.
Brasile (valutazione al patrimonio netto)
A partire dal terzo trimestre, grazie al miglioramento della situazione sanitaria, con la revoca delle restrizioni e l’accelerazione significativa della campagna vaccinale, l’economia ha mostrato segnali di recupero. Il pacchetto di stimolo fiscale approvato dal Congresso nel mese di marzo, volto a sostenere la spesa sanitaria, le famiglie e l’occupazione, ha spinto la ripresa dei consumi interni e degli investimenti privati. Il progresso della domanda globale di materie prime, agricole e minerarie in particolare, ha favorito le esportazioni. Tuttavia, nel corso dell’ultimo trimestre, le strozzature dal lato dell’offerta, il minor potere di acquisto, dovuto alle crescenti pressioni inflazionistiche, oltre alle incertezze politiche, hanno rallentato il ritmo della ripresa economica. In tale contesto, il PIL è comunque previsto crescere del 4,7% nel 2021. L’aumento dell’inflazione, particolarmente marcato a fine anno, ha portato a un rialzo dei tassi da parte della Banca Centrale.
L’andamento robusto delle spedizioni di cemento realizzate dalla nostra joint venture nella prima parte del 2021, si è confermato anche nel secondo semestre, chiudendo l’esercizio in deciso avanzamento rispetto al 2020; determinante è stato il contributo addizionale riferito alle società del gruppo CRH operanti in Brasile, acquisite in aprile. Anche i prezzi di vendita, espressi in valuta locale, hanno mostrato un netto miglioramento.
Il fatturato, riferito al 100% della collegata, si è attestato a 253,4 milioni, in avanzamento (+82,2%) rispetto ai 139,1 milioni dell’esercizio precedente. Sulla traduzione dei risultati in euro ha impattato la sensibile svalutazione del real brasiliano (-8,2%): a parità di cambio e perimetro, il fatturato sarebbe aumentato del 32,4%.
Previsione 2021
Nel quarto trimestre del 2021 l’attività del settore costruzioni è stata generalmente sostenuta, al netto di qualche rallentamento dovuto all’inflazione da costi galoppante. L’ultimo periodo, infatti, ha chiuso con vendite superiori rispetto al 2020, principalmente in Italia, Stati Uniti, Polonia e Repubblica Ceca. Hanno certamente influito le favorevoli condizioni climatiche ed anche un diffuso comportamento della clientela di anticipare gli approvvigionamenti, a prezzi inferiori rispetto a quelli negoziati per l’anno successivo. Già dal terzo trimestre, in quasi tutte le nostre aree di presenza, i costi di energia elettrica, combustibili, materie prime e servizi sono contestualmente aumentati, raggiungendo livelli senza precedenti.
Alla luce di questi andamenti, sulla base delle informazioni preliminari disponibili, prevediamo che il bilancio consolidato dell'esercizio 2021 si chiuda con un margine operativo lordo ricorrente di circa 795 milioni di euro.
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Avvio programma di acquisto azioni proprie
Buzzi Unicem SpA comunica l’avvio di un programma acquisto azioni proprie, in esecuzione dell’autorizzazione dell’Assemblea degli Azionisti del 7 maggio 2021. La società potrà acquistare un massimo di 7 milioni di azioni ordinarie per un controvalore massimo complessivo di 150 milioni di euro.
Le operazioni di acquisto avranno la finalità di dotare la società di uno strumento di investimento della liquidità, nonché di un cosiddetto “magazzino titoli” utile per eventuali operazioni straordinarie, quali scambio di partecipazioni, conferimento, conversione di prestiti obbligazionari di futura emissione o per l’eventuale distribuzione, a titolo oneroso o gratuito, a favore di amministratori, dipendenti e collaboratori della società o di società del gruppo nonché per eventuali assegnazioni gratuite ai soci.
Il programma di acquisto azioni proprie verrà attuato nell’ambito delle condizioni stabilite dalla deliberazione dell’Assemblea degli Azionisti del 7 maggio 2021, rese note al mercato con comunicato stampa in pari data, per la durata di diciotto mesi a partire dal già citato 7 maggio 2021.
Gli acquisti saranno effettuati in conformità all’art. 144-bis, comma 1, del Regolamento Emittenti CONSOB n. 11971/1999. In particolare, gli acquisti sul mercato saranno effettuati secondo modalità stabilite da Borsa Italiana SpA che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita e, in ogni caso, in conformità alle ulteriori previsioni di legge e regolamentari applicabili a tale tipo di operazioni.
L’incarico per l’esecuzione del programma di acquisto è stato affidato a Mediobanca.
Alla data odierna la società detiene 494.316 azioni proprie, pari allo 0,257% del capitale sociale.
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Indicatori alternativi di performance
Buzzi Unicem utilizza nell’informativa finanziaria alcuni indicatori alternativi di performance che, pur essendo molto diffusi, non sono definiti o specificati dai principi contabili. In conformità alla Comunicazione Consob n. 92543/2015 e gli orientamenti ESMA/2015/1415 comunichiamo di seguito la definizione degli indicatori utilizzati nella presente informativa.
Posizione finanziaria netta: rappresenta un indicatore della struttura finanziaria e corrisponde alla differenza tra le passività e le attività finanziarie, sia a breve sia a lungo termine; rientrano in tali voci tutte le passività o attività fruttifere d’interesse e quelle ad esse collegate, quali gli strumenti finanziari derivati ed i ratei.
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Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Elisa Bressan, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
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